Pizza è probabilmente la parola italiana più famosa al mondo ma nonostante questo il termine sembri che derivi da pinsa o ancora meglio da pinsare: termine che significa pestare,schiacciare. Il termine descrive perfettamente il gesto di stesura di questo misterioso cibo, ricco di simbologia ancestrale. La preparazione della pizza è raccolto in un gesto pieno di simboli antichi come il fuoco, forme perfette circolari, calore suoni. Un’altra teoria rilega il termine al vocabolo tedesco Bizzen, termine entrato in italia grazie ai longobardi. Studi svolti su antiche popolazioni riportano citazione di cibi simil focacce già al tempo degli egizi , greci e romani. La pizza che conosciamo oggi è la fusione di tutte queste culture culinarie cha hanno dato vita al prodotto finale amato oggi in tutto il mondo.
Se vogliamo sintetizzare la pizza con un disco di pasta ottenuta dalla farina, acqua e lievito, sopra al quale vengono disposti sia prima della cottura che dopo la cottura diversi ingredienti facendo da guarnizione dovremo identificare la nascita di questo prodotto al neolitico cioè 10.000 anni fa, quando i primi uomini cominciavano a stabilizzarsi in aree e a coltivare farro, orzo, lino e legumi. Iniziano le prime sperimentazione di cottura con il fuoco su pietra di impasti tostati e macinati. In antica grecia si parla di plakous dischi di pane dalla forma appiattita. Al tempo dei persiani scritti riportano l’uso degli scudi per la cottura di forme di focacce e pane appiattite.
Agli antichi egiziani va però attribuito l’invenzione più importante per la pizza moderna, infatti loro furono i primi a introdurre il lievito, elemento essenziale per rendere leggere, gustoso e più digeribile gli impasti. Ha origine così il pane moderno. La farina come la conosciamo noi si evolve grazie ai romani che iniziano a incrociare diverse tipologie di farro, le mogli dei contadini impastavano la farina di chicchi di frumento macina con l’acqua a cuocere nel focolare, al calore della cenere.
In sintesi la pizza che mangiamo oggi è la sintesi perfetta di un ‘evoluzione culinaria moderna che passa per esperienze culinarie uniche in una perfetta sintesi di colori odori e gesti che trovano nel piatto di pizza la loro sintesi perfetta. Il fatto stesso che la pizzeria è la prima ristorazione in cui la gestualità è la protagonista del prodotto è dimostrata dal fatto che il forno di pizza con il pizzaiolo è il protagonista unico di una pizzeria.
L’origine della pizza moderna risale a età del 500 durante il Regno di Napoli, dove nasce la pizza Mastunicola: un preparato condita con lardo, cigoli, formaggio di pecora,pepe e basilico. Altro prodotto autoctono era la pizza cecinelli: condita con bianchetti. La nostra regina delle pizze non era ancora nata, a pensarci bene ovviamente dal momento che il pomodoro non è un prodotto italiano in quanto frutto originario dell’America centrale, del sud e in parte settentrionale. Il pomodoro arriva infatti nei nostri piatti soltanto dopo il 1540 e la sua diffusione fu molto lenta poiché le rosse bacche erano considerate velenose.
Piano piano il pomodoro prende piede nella cucina europea fino ad arrivare alla metà del 1700 quando anche i pizzaioli napoletani iniziano a inglobarlo nelle ricette di tutti i giorni.
Ora ha senso chiederci ma chi è l’inventore della pizza moderna come la conosciamo noi, esiste qualcuno a cui associare il suo nome? sicuramente si ed il suo nome è Raffaele Esposito, titolare della storica taverna napoletana “Pizzeria si Pietro e basta così”. E’ con lui che ha inizio la storia della pizza Margherita, in quanto fu proprio lui che nel 1889, dedicò la pizza alla regina Margherita di Savoia, da cui la pizza prese il nome. Gli Ingredienti usati volevano rappresentare il tricolore italiano: passata di pomodoro per il rosso, la mozzarella per il bianco e infine il basilico per il verde. La pizza generò subito un forte successo nel Regno di Napoli ma non ebbe successo nei territori adiacenti fino ai primi anni del 1900, quando nascono i primi locali specializzati; le nostre pizzerie. La diffusione di tali locali è lenta, bisogna infatti aspettare la fine della seconda guerra mondiale per avere le prime pizzerie al nord.
La pizza nel mondo deve il suo successo grazie agli emigranti del dopo guerra che segnano lo sviluppo di questo piatto così semplice ma altrettanto prelibato.
Nel 2017 l’UNESCO dichiare l’arte della pizza come un patrimonio dell’umanità.Oggi al mondo vengono mangiate 5 miliardi di pizze all’anno, un risultato da sogno.
Cosa dire della pizza americana? La pizza arriva in America nel 1800
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